Comunicazione su misura
- 17 Dicembre 2014
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Qualche mese fa abbiamo pubblicato La ragazza indossava Dior, un fumetto di Annie Goetzinger sui dieci anni in cui Christian Dior, nel secondo dopoguerra, ha sconvolto il mondo della moda.
Ci eravamo detti che lavorando a Milano sarebbe stato più facile trovare modi per promuovere il volume nell’ambito della moda, e così quando la tiratura era in arrivo ci siamo messi in contatto con la Maison Dior. Siamo stati accolti entusiasticamente dai responsabili di stampa e comunicazione, che hanno lavorato da subito in sinergia con il nostro ufficio stampa per promuovere l’uscita del libro. L’abbiamo lanciato il 26 settembre, giorno in cui Dior presentava con un défilé a Parigi la collezione Prèt à Porter della nuova stagione. La sede milanese della maison ha fatto invitare Annie alla sfilata e nel backstage, e noi le abbiamo commissionato due disegni dal vivo, da bordo passerella, che sono poi stati usati per un grande articolo sul mensile Glamour. A fine novembre ho trascorso una giornata con lei nella boutique Dior di Milano, per tre sessioni di dediche alle clienti del negozio e a giornalisti e studenti di moda e design sartoriale.
La ragazza indossava Dior è stato il libro BAO con la migliore rassegna stampa del 2014 e le vendite sono andate migliorando man mano che uscivano gli articoli. Anzi, più ne uscivano più giornalisti di altre testate ne chiedevano copie per poterne parlare a loro volta.
Come ho scritto in un post precedente, al nostro stand a Più Libri Più Liberi è stato uno dei volumi più richiesti, perché chi ci veniva a trovare ne aveva già sentito parlare.
Si è trattato palesemente di un caso di bel libro che ha goduto di attenzione mediatica e poi si è sostenuto da solo nelle vendite a causa della sua ottima veste produttiva e del fatto che è effettivamente un’opera valida. Insomma, per quanti detrattori possa avere il marketing moderno, studiare bene il prodotto, curarne la comunicazione e la consapevolezza nei potenziali acquirenti sono in realtà strumenti efficacissimi, a patto che l’oggetto di tutta questa strategia sia effettivamente notevole. Ovvero: la qualità paga, ma non è la prima cosa che rende un libro un successo.*
* Ma non ne puoi fare a meno. Quindi se non sai produrre qualità, prega di non saper fare neanche comunicazione, o ad aumentare sarà soltanto il numero di persone che ti ignora.