Dieci anni, dieci libri – 2014
- 7 Giugno 2019
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Quest’anno, per festeggiare dieci anni di attività, BAO Publishing realizzerà una spilla al mese a ricordo di un titolo fondamentale per il proprio catalogo. La quinta, dedicata al 2014, è di Dimentica il mio nome, di Zerocalcare. Ne esistono cinquecento pezzi, e viene spedita in omaggio – fino a esaurimento – con ogni ordine allo Shop Online BAO, fino al 30 giugno.
Successe una sera a cavallo tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013. Sinceramente non ricordo la data. Stavo guidando, era sera tardi, tornavamo da una presentazione in fumetteria a Sarzana. In macchina con me c’erano Caterina e Zerocalcare, che a un certo punto dice: “Quest’estate ho scoperto la vera storia della vita di mia nonna.” Il racconto prese quasi un’ora, e mi ricordo di aver pennellato tutte le curve maledette della Cisa con più cautela del solito, mentre lo ascoltavo.
“E quindi vorrei fare questo libro, un po’ anche per farmi perdonare da lei per non averla capita, alla fine dei suoi giorni.” Ce lo dicemmo, giorni dopo: era stato emozionante, ascoltare quella storia che non era ancora una trama. Entrambi avevamo pensato che fosse per consentire agli autori di raccontare storie come quella, che valeva la pena fare gli editori.
Nella primavera del 2013 Zerocalcare cominciò a collaborare alla sceneggiatura di quello che sarebbe diventato, anni dopo, il film della Profezia dell’armadillo. Ci disse che quella storia, che ancora non aveva un titolo, doveva aspettare. Però il lavoro di scrittura insieme agli altri sceneggiatori (Oscar Glioti, Johnny Palomba e Valerio Mastandrea) gli aveva insegnato, disse, nuovi stratagemmi narrativi, che aveva voglia di provare nelle sue pagine. Fu così che nel 2013 nacque Dodici, una storia di Zerocalcare senza Zerocalcare, l’inizio di una linea dimensionale divergente nel Calcareverse e una fantastica palestra di soluzioni di narrazione che, l’anno seguente, avrebbero reso ancora migliore, più maturo e consapevole, Dimentica il mio nome.
Il libro uscì il 14 ottobre, e da quel giorno alla fine dell’anno vendette quasi quarantamila copie, diventando in sette settimane il fumetto non da edicola più venduto dell’anno. A febbraio del 2015 apprendemmo che era stato candidato al Premio Strega, e poco dopo passò la prima selezione e finì nella “dozzina” che costituisce la semifinale del premio. Ho un ricordo molto nitido di Zerocalcare con un gilet degno di This is England a teatro a Benevento, per il primo galà dello Strega, quando ancora ci domandavamo cosa ci facessimo lì. La serata della Cinquina, tradizionalmente proclamata a Casa Bellonci a Roma, è stata documentata nella storia inedita di L’elenco telefonico degli accolli, e sancì la fine della corsa del libro all’interno del premio, ma non del suo successo. Dopo quattro anni e mezzo, e otto ristampe*, Dimentica il mio nome ha venduto oltre centoventimila copie ed è il libro preferito di Zerocalcare di tantissimi lettori. C’è introspezione, c’è critica sociale, c’è una trama costruita con sapienza che si snoda nella generica direzione di un dénouement con rivelazione finale, ma è il percorso verso quel finale che rende memorabili i personaggi e li fa amare profondamente al lettore. Per mesi, dopo l’uscita del libro, il disegno paperesco di Nonna Huguette è stato tra le dediche più richieste durante i firma copie.
Dimentica il mio nome è il libro dopo l’uscita del quale tutti hanno cominciato a prenderci sul serio. I detrattori suonavano sempre meno convincenti quando parlavano di “fenomeno passeggero” e il mondo della cultura maggiore si era decisamente accorto di noi. Da quel libro in avanti la responsabilità verso una qualità che non fosse solo formale e contenutistica, ma anche nei temi e nell’approccio al narrare, si è fatta enorme. Per questo consideriamo Dimentica il mio nome uno spartiacque importante nella nostra produzione, e uno dei romanzi grafici italiani più importanti del nostro decennio di attività. Ogni giorno, cerchiamo di meritarcelo, un libro come quello.
* Forse non tutti sanno che in ogni ristampa di questo libro abbiamo cambiato il colore dei risguardi (i fogli che collegano l’interno della copertina al corpo del libro). Ecco l’elenco dei colori, tiratura per tiratura:
PRIMA EDIZIONE: PANTONE 158U (arancione)
Prima ristampa: PANTONE 361U (verde)
Seconda ristampa: PANTONE 285U (blu)
Terza ristampa: PANTONE 7406U (giallo)
Quarta ristampa: PANTONE VioletU (viola)
Quinta ristampa: PANTONE BrightRedU (rosso)
Sesta ristampa: PANTONE 7624U (mattone)
Settima ristampa: PANTONE 297U (azzurro)
Ottava ristampa: PANTONE 204U (rosa)
2 commenti su “Dieci anni, dieci libri – 2014”
Ciao. Sarebbe possibile sapere il Pantone che avete utilizzato dalla nona ristampa in poi? Grazie!
Certo!
Nona ristampa: PANTONE 569U
Decima ristampa: PANTONE Blue072U
Undicesima ristampa: PANTONE PinkU
Dodicesima ristampa: PANTONE 1575U
Tredicesima ristampa: PANTONE 7466U
Quattordicesima ristampa: PANTONE 3145U