Fumetterie USA – Los Angeles
- 19 Luglio 2017
- 3 Commenti
Cominciamo con il mini-tour delle fumetterie dell’Ovest americano che avevo preannunciato nel post precedente. Si parte da Los Angeles, una megalopoli che di fumetterie ne ha tantissime, ma sparse su un’area così vasta che è difficile che si rivolgano tutte alla stessa utenza.
A Shop Called Quest ha aperto la sua prima location californiana quasi venticinque anni fa, la seconda circa cinque, e la terza undici mesi fa. È proprio in questo negozio – situato a downtown Los Angeles, in un complesso destinato a diventare una sorta di centro commerciale, ma per ora popolato più che altro da locali dove mangiare o bere un caffè – che siamo entrati oggi, martedì 19 luglio, nelle prime ore del pomeriggio. Sapevamo di dover chiedere di Ray, il direttore del negozio, che ci ha raccontato di lavorare per A Shop Called Quest da circa otto anni.
Ci ha parlato della sua clientela, molto diversificata ed eterogenea, e del fatto che sente che il punto di forza del negozio è il servizio alla clientela. “Buona fortuna a quelli che pensano che per scoprire nuovi fumetti bastino le recensioni e le librerie online” dice Ray. “Qui è dove il gusto del cliente incontra la sensibilità di chi vende, e se facciamo bene il nostro lavoro chi ci scopre per caso tornerà.”
Gli ho chiesto quale sia la cosa che migliorerebbe, se potesse, del suo lavoro. “Nonostante il fatto che ormai abbiamo tre negozi, fatichiamo ancora a negoziare con il distributore. Non so quanti punti vendita si debbano avere per poter parlare di extra sconto o di maggiore attenzione verso di noi, ma spero che in futuro le cose cambino.”
Gli ho poi chiesto se il suo pubblico sia composto più da clienti regolari o da gente del luogo che entra incuriosita dalla bella vetrina e dagli arredi in legno naturale del negozio.
“Il mercoledì è il giorno delle uscite dei fumetti nuovi, e noi cerchiamo di avere sempre qualche artista locale, anche non famosissimo, che disegni in negozio. Grazie all’accordo con uno dei locali della zona, se compri almeno due titoli quel giorno hai lo sconto sulla birra. I clienti regolari vengono quasi tutti il mercoledì, il che crea un bel capannello di persone motivate e allegre che, vuoi per i fumetti, vuoi per la birra, si soffermano a lungo in negozio, quel giorno. Questo aiuta a trasmettere una sensazione di energia positiva che attira anche i passanti. Quindi il mercoledì diventa un momento piuttosto interessante, per gli affari, ed è un’ottima cosa avere una giornata così a metà della settimana, in attesa delle vendite del weekend.”
La cosa interessante del negozio gestito da Ray è la commistione di prodotto commerciale, arretrati, romanzi grafici anche di editori molto piccoli e gadgettistica che va dagli immancabili Funko a pin smaltati legati al mondo delle fanzine più alternative. “Più volte l’anno ospitiamo una sorta di mini convention di fanzine. Questo attira tutta una fetta di pubblico che magari inizialmente è interessata solo a quel genere di pubblicazioni, ma che comincia a prenderci come punto di riferimento per quando ha desiderio di fumetti. Questa è la cosa più importante: diventare un posto che la gente ha voglia di visitare quando passa da queste parti. Crescendo a LA anche io andavo sempre da Meltdown Comics, o da Golden Apple. Il nostro scopo è sempre stato diventare un tempio dei fumetti per antonomasia come lo sono stati in passato quei negozi. Poco a poco, credo che ci stiamo riuscendo.”
La sensazione generale è che, in un’area con una concorrenza sistematica e agguerrita, il modo migliore per affermarsi in questo campo sia quello di personalizzare fortissimamente il servizio.
Il prossimo post, ovviamente, sarà dal Comic-Con di San Diego.
3 commenti su “Fumetterie USA – Los Angeles”
Bello questo “Comics on the road”…
Ma quindi sto post dal comic-con?
Ogni tanto passo, ma niente.
Va be dai, scrivere un blog è un po come iniziare la dieta con l’anno nuovo. E tu sei arrivato luglio mica male.
Con affetto!
Ps hai fatto la fine di zero che non aggiorni il blog
Sapessi quante critiche mi becco ogni volta che lo aggiorno! Sta vincendo il “Chi me lo fa fare?” oltre al fatto che SONO SEMPRE CON ZERO in giro per l’Italia! Ma arriverò, promesso.