Have books, will travel
- 12 Ottobre 2015
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La domanda che più mi snerva, quando mi arriva per messaggio da qualche amico, è: “Cosa dovrai fare, oggi?” perché implica che il riassunto sia possibile e, soprattutto, riassumibile in pochi caratteri. Quindi ho deciso di raccontarvi un po’ del mio lavoro, delle caratteristiche (e storture) del lavoro di un editore. Nella fattispecie, oggi vi racconto come è stata la mia giornata giovedì scorso, l’8 ottobre. Non vi aspettate chissà che, eh! Le mie giornate sono più o meno noiose, ma costellate di cose da incastrare tra loro in armonia.
La sveglia è, come sempre, alle 6:30 del mattino.
La colazione, alla scrivania, leggendo le strip quotidiane che seguo e facendomi un’idea di quante ore mi prenderà, nella giornata, la reazione alle mail arrivate dalla sera prima.
Quando cominciano ad arrivare i membri della squadra, prendo la borsa e vado alla Stazione Centrale.
Una rapida occhiata all’esposizione di fumetti della Feltrinelli della stazione mi conferma la sensazione che ci stiamo ritagliando parecchio spazio, nelle librerie generaliste, ultimamente.
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Credo di passare ormai più tempo sul Frecciarossa tra Milano e Roma che a casa mia. Per fortuna sono perfettamente attrezzato per tre ore di lavoro filato, cosa che si rende necessaria oggi più che mai perché, oltre alle mail cui rispondere, ci sono diversi libri da rileggere prima di mandarli in stampa.
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L’autunno è denso di uscite, e certi volumi dobbiamo averli in tempo per la fiera di Lucca.
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Anche all’arrivo, non ho il tempo per passare dagli amici di Verticomics, con i quali pure dovrei parlare di lavoro, e corro in albergo mangiando un panino al volo.
Inizio la rilettura della seconda bozza della giornata, poi mi cambio e vado in libreria in metropolitana.
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C’è già un sacco di gente, e quando arriva Zerocalcare ha con sé Toni Bruno, il che è un bene, perché la settimana prossima devo portare circa il 30% del suo prossimo libro con me a Francoforte e ho bisogno di parlare con lui di alcuni dettagli.
Iniziano le dediche, e il pubblico sbuffa per i tempi di attesa.
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Arrivano due troupe televisive, per appuntamenti concordati con l’ufficio stampa. Io ho annotato i nomi di tutte le persone che hanno il permesso di fare interviste e riprese, così da poter gentilmente rifiutare eventuali richieste dell’ultimo momento.
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Alle sei e mezza, per una trentina di minuti, facciamo la parte parlata dell’incontro, poi ricominciano le dediche.
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Il tutto finisce verso mezzanotte, e l’indomani alle nove avrò un altro treno da sfruttare per lavorare più che posso, prima di arrivare in ufficio.
Ecco, questa è una mia giornata tipo quando c’è di mezzo una presentazione.
Prossimamente vi racconto una trasferta internazionale e poi, se non vi avrò del tutto stremati di noia, una “normale” giornata in redazione.