Il premio è nella corsa, non nella medaglia che ti danno
- 19 Dicembre 2014
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Domenica BAO Publishing compie cinque anni. Sono volati. Mi è parso il caso di fare un piccolo bilancio, anche se su quest’anno magari lo faremo più dettagliatamente, con dati completi, nelle prime settimane del 2015.
Da quando siamo nati a oggi vendere fumetti nelle librerie generaliste ha smesso di sembrare un’utopia. Da quando siamo nati a oggi, abbiamo venduto cinquecentoquarantamila volumi. (Per la precisione: diecimila nel 2010, trentamila nel 2011, centomila nel 2012, centottantamila nel 2013 e duecentoventimila nel 2014.)
Anche vendere fumetto digitale non è più una cosa così strana: pur non avendo completato la conversione digitale del nostro catalogo (ma sempre più titoli escono contemporaneamente in cartaceo e in digitale), solo nel 2014 abbiamo venduto diciannovemilacinquecento download, ripartiti tra le quattro principali piattaforme: Kindle, iBooks, Google Play e Kobo.
Una delle cose di cui vado più fiero è che i titoli che pubblichiamo vincono tantissimi premi. A rigor di logica dovrei vantarmi solo di quelli vinti in Italia, ma ormai i nostri titoli importati hanno lo stesso successo in patria e qui da noi. Ho chiesto a Daniela Mazza, del nostro ufficio stampa, di elencare tutti i riconoscimenti ricevuti da titoli e autori BAO nel 2014 e il nostro senior designer, Lorenzo Bolzoni, ne ha fatto la bellissima infografica che vedete qui sopra (e che potete ingrandire cliccandola).
Credo che il Fumetto stia diventando uno strumento potente per raccontare il nostro tempo, e che la gente se ne stia accorgendo per la prima volta. Sento i nervosismi degli irriducibili nei confronti delle attenzioni dall’esterno, ma non riesco a non essere fiero di fare parte di un movimento che sta ampliando il concetto di cultura nella considerazione della gente, rendendo innegabile la dignità che il Fumetto ha sempre avuto, ma che spesso non ha saputo rivendicare. In forme diverse, questo problema affligge chi si occupa di Fumetto in tutto il mondo, credetemi. Non è il caso di invidiare la Francia o gli Stati Uniti, perché hanno i loro specifici problemi, nell’affermare l’importanza di questo medium. Ecco perché deve far piacere, per esempio, che un’autorevole rivista sull’editoria come Publishers Weekly attribuisca il più alto numero di voti dei propri recensori nel sondaggio sul miglior fumetto dell’anno a due titoli importanti (che abbiamo l’onore di aver pubblicato noi di BAO, in Italia), E la chiamano estate e Dolci tenebre.
Stiamo lavorando con voi e per voi. Perché non manchi mai il rispetto per il lavoro che facciamo (lo so, che la maggior parte dei lettori di questo blog è del mestiere, eh). Grazie per il sostegno e per le critiche costruttive. So che non mancheranno anche in futuro.
2 commenti su “Il premio è nella corsa, non nella medaglia che ti danno”
Complimenti a tutti, davvero.
Complimenti dal cuore a tutti. Siete una bellissima squadra 🙂