4 commenti su “Per una definizione obiettiva di romanzo grafico

  • A questo punto vorrei però fare una domanda, che non è una critica, ma una domanda. Perché se è vero che un volume a fumetti è un libro è anche vero che il premio “libro dell’anno”, di solito non lo si assegna ai libri in quanto tali, ma normalmente si fa riferimento al libro come linguaggio più che come oggetto. E nello specifico non si considerano, quindi, libri di fotografie o di saggistica ma ci si limita alla narrativa.
    Ripeto: questa non vuole essere una critica alla vittoria di Zerocalcare a Fahrenheit o alla diatriba di Gipi allo Strega. Né vuole essere una lamentela agli orizzonti di pubblico che si allargano. Un fumetto è sì un libro, ma è un prodotto letterario differente dalla narrativa “tradizionale” pur presentandosi fisicamente nella stessa forma: è un altro mezzo che parla con un altro linguaggio, con grammatica e semantica proprie.
    L’impressione che sto avendo, e che ho avuto durante l’incontro Editoria senza Editori organizzato al BBB di quest’anno, è che si cerchi disperatamente di dare una qualche forma di credito o di dignità al fumetto paragonandolo costantemente al libro “normale”. E quindi si cerchi di affermarsi nelle librerie generaliste o di accaparrarsi i premi tradizionali. Dimenticando però che il fumetto è un linguaggio a sé, non un “genere letterario”. E come tale quando un fumetto vince un premio come “libro dell’anno” è un po’ come se quel premio lo vincesse un film, o un album musicale. Proprio perché con quel “libro dell’anno” si fa riferimento non al prodotto-libro ma al linguaggio-libro: fatto di parole e della grammatica (ahimé non sempre) “tradizionale”.
    Quindi è così sbagliato chiedersi se quelli siano il premio o il posto giusto per un fumetto?
    È una domanda che mi ronza in testa da un po’… Spero di non aver offeso o irritato nessuno ché non era mia intenzione.

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    • “(…) il premio “libro dell’anno”, di solito non lo si assegna ai libri in quanto tali (…)”
      Invece sì. Lo si assegna ai libri. Tutto il resto, perdonami, è la vostra confusione mentale sull’argomento. Davvero.

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  • Alessandro Panaroni dice:

    Non si tratta di un premio alla narrativa, ma di un premio al libro dell’anno. Il fumetto è un linguaggio indipendente dalla letteratura? Sì è vero, quindi?!
    Se quel determinato libro di fumetti, di narrativa o di foto d’autore è un capolavoro, deve essere premiato! Allarghiamo gli orizzonti e basta difendere gli snobismi di alcuni circoli letterari.
    P.S.: questo è il modesto e totalmente opinabile parere di un semplice addetto all’impaginazione.

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