“Se” – Settima puntata (Devo farvi incazzare)
- 8 Agosto 2014
- 13 Commenti
Se la smetti di domandarti “Come posso spendere di meno?” e cominci a chiederti “Come posso guadagnare di più?” scoprirai di aver cambiato marcia da “crisi” a “ripresa”.*
(Se ci pensi da lettore, e sostituisci “guadagnare” con “ottenere”, capirai chi ti prende in giro e chi cerca di darti di più. In tutti gli ambiti della tua esperienza con l’Editoria.**)
* Fumetterie, volete il reso? BAO ve l’ha offerto. Lo volete con la stessa scontistica che avete per il conto assoluto? Non esiste in economia, è un assurdo. ***
** Lettori, ma davvero la sola cosa che vi importa è pagare il 15% in meno i libri? Toccarli, valutarli, farvi un’idea non conta nulla? Il consiglio del libraio? Eppure il 40% di voi compra ancora in fumetteria. Un perché ci sarà. ****
*** Non pubblicherò i vostri commenti qui e li cancellerò da Facebook. Risparmiatevi brutte figure. Se volete parlare, SUL SERIO, scrivetemi privatamente. *****
**** Sapete qual è il solo modo in cui i prezzi dei fumetti possono scendere? Se ne comprate di più. *****
***** Noi non possiamo sapere dei disservizi della distribuzione. Per quanto ci riguarda, tutti i nostri libri sono sempre disponibili. Anziché fare i complottisti, quando qualcosa non funziona, segnalatecelo. Costringeremo i distributori a lavorare meglio. QUESTA è democrazia partecipata, non riavere il Winner Taco. ******
****** Mi sento David Foster Wallace a fare note alle note delle note. Sappiate che tutto quello che direte in reazione a questo post mi rovinerà l’umore per giorni. Ma il mio lavoro è portare tanti ottimi fumetti sotto gli occhi di più persone possibile e far sì che quelle persone siano contente dell’esperienza, dal momento in cui apprendono dell’esistenza di quei fumetti al momento in cui finiscono di leggerne l’ultima pagina. Tutto ciò che mi ostacola in questo compito è il nemico. Quindi ben venga il mio fegato ingrossato, se serve a cominciare a farvi ragionare.
13 commenti su ““Se” – Settima puntata (Devo farvi incazzare)”
Poter pagare i volumi il 15% in meno conta? Sì, non lo nego. E quindi acquisto anche online. Perché a volte devo contare anche il singolo euro. Però… e soprattutto con un volume a fumetti, prendere in mano il libro, toccarlo, ammirare dal vivo come la copertina renda, sfogliarlo… e scegliere tra le copie in fumetteria la “tua”… è un’esperienza diversa. Ed anche farsi consigliare da chi sta dietro il banco, che magari (come nel mio caso) ti conosce da più di vent’anni, e sa cosa può piacerti, scambiare un parere anche su altro, formarsi un’idea su acquisti futuri. Non so da chi voi acquistiate i volumi online, ma nessun feedback clienti, per quanto utile, è paragonabile.
Ed un paio di settimane fa… non avrei potuto permettermelo, ma ho acquistato in un colpo, in fumetteria, “E la chiamano estate” e “Cuori solitari” (non cito l’editore per non fargli pubblicità). Ed ho lasciato sullo scaffale “La gigantesca barba malvagia” a malincuore. Ed è stata una gran bella mattinata.
Mi trovo d’accordo sostanzialmente con tutto, il punto centrale è non aver paura di spendere per un prodotto di qualità / per un investimento redditizio. Da parte mia mi è capitato assai raramente di acquistare online (se non per qualche arretrato), acquisto sempre e comunque dalla mia fumetteria di fiducia, mi fido di chi ci lavora e di cosa è in grado di consigliarmi, e se significa spendere un po’ di più pazienza, io studio economia e capisco benissimo che dalla crisi si esce facendo girare più soldi, per me non è un problema spendere 21 euro per “la gigantesca barba malvagia”, a scatola chiusa, so che saranno soldi spesi bene e mi fa piacere aiutare una casa editrice ottima ad avere qualche fondo in più (per quanto possa aiutare, nel mio piccolo).
Aiuta, e conta. Grazie.
Avere il 15% di sconto conta? Secondo me sì: mi capita sempre più spesso di entrare in libreria, notare qualcosa che mi interessa e poi ordinarlo in rete. Con i fumetti però non è così, in quel caso sempre più spesso si tratta di acquisti di impulso: vado in fumetteria settimanalmente e dopo aver preso i fumetti in “abbonamento” faccio un giro per vedere cosa c’è di nuovo o per vedere “dal vivo” volumi di cui avevo letto su qualche rivista. Più di una volta mi è capitato di avere un conto sopra i 100 euro e non rimpiango nemmeno un centesimo di quelli spesi (anche se spesso i volumi acquistati sono finiti in garage invece che nelle librerie): il fatto però è che oggi, a 37 anni, me lo posso permettere. Quando ero adolescente il 15% di sconto in alcuni casi poteva essere una boccata d’aria specialmente se l’acquisto non era in linea con le aspettative o nel periodo estivo quando venivano pubblicati i crossover. Trovo quindi che l’importante sia leggere e non il canale da scegliere per effettuare l’acquisto: sta al lettore “spendere” per permettere all’editore di azzardare di più ma sta anche all’editore fare in modo che il lettore non si senta preso per il culo. Per fortuna non è il vostro caso ma sempre più spesso il mercato dei fumetti assomiglia a quello dei blu ray: viene pubblicato un fumetto, dopo 6 mesi esce la versione deluxe, dopo un anno la versione con lo scrigno in legno e pagine in più: a questo punto veniamoci incontro e rispettiamoci a vicenda, facciamo sì che volumi come Portugal, Il Nao di Brown o la limited di Preacher siano la norma e non l’eccezione
se si potesse comprare in fumetteria E avere il 15% di sconto, andrebbero tutti in fumetteria. tra le due, si sa che il mondo è spietato.
Ma veramente è cosí sbagliato comprare online?
Abito a Paullo (Mi) la fumetteria più vicina è a 21,5km quindi non ho mai frequentato una fumetteria e non mi sono fatto amico il proprietario, se vado alla borsa del fumetto o alla supergulp, vengo trattato come mi tratta la cassiera della coop, con totale indifferenza. Quindi se c’è qualcosa sugli scaffali che trovo interessante lo compro, se non c’è me ne torno a casa.
Se invece so già cosa voglio, devo trovare il tempo di andare fisicamente li, se non lo trovo ordinarlo e aspettare un tempo indefinito. Se peró voglio sfogliarlo ed assicurarmi della qualità del prodotto non posso ordinarlo e devo tornare e sperare che la volta dopo sia li.
Oppure posso andare su amazon, ordinarlo e dopo 3 giorni mi arriva a casa.
Ho a disposizionele recensioni e video recensioni di altri lettori che danno il loro soggettivo e disinteressato giudizio e se mi convincono lo compro altrimenti no.
Davvero comprare nel 2014 online fa male al fumetto?
Io da quando esiste questa possibilità compro molto di piú.
Veramente il futuro dei fumetti e delle fumetteria sono legati?
Non me ne vogliano i negozianti, fanno un mestiere bellissimo secondo me, ma magari è ora di adattarsi e cambiare.
D’accordissimo. Davvero. Lo spunto che volevo fosse colto era proprio questo.
Compro l’80% dei miei acquisti in fumetteria e ogni giorno che passa mi chiedo… chi me lo fa fare??
Gli unici motivi che sostengono ancora questa spesa sono il buon rapporto che ho con il mio venditore e la possibilità di toccare con mano gli albi, ma a conti fatti acquisto sempre l’ordinato così come acquisterei su internet. A livello economico, ma anche di servizio in generale, che differenza fa acquistare da una fumetteria o da internet se compro solo l’ordinato e posso trovare poco in più di interessante in fumetteria?
Sarebbe il tempo che le fumetterie iniziassero a dare un plus al loro modo di vendere e proporre il fumetto; ce ne sono alcune che a quanto so lavorano bene, offrendo ad esempio incontri con autori e momenti di aggregazione interessanti. Penso che il sistema fumetteria-lettore dovrà cambiare a breve, se non si vuole che quel 40% diminuisca sempre di più (non parlo da gufo si intenda, ma da lettore che spera che il sistema delle fumetterie rimanga in piedi dato che il “rapporto con il venditore” e il “toccare con mano” sono cose cui tengo molto).
Sono molto d’accordo con nano malefico, ben venga la fumetteria, ci sono passato per dieci anni, ma quando hai poco tempo (un lavoro impegnativo, figli piccoli, orari particolari) o nessuna fumetteria vicino, comprare online è la soluzione migliore. Non l’unica (esiste anche la grande distribuzione come Mondadori o Feltrinelli)
Con un punto di vista ormai esterno posso anche aggiungere che spesso la fumetteria è per chi già compra fumetti, per chi lo compra casualmente o non ne compra affatto, la fumetteria allontana.m
Per più di 15 anni ho acquistato solo in fumetteria. Amavo andare lì, chiaccherare con altri avventori, ricevere o dare consigli. Avevo persone che condividevano il mio mondo, che lo ampliavano e lo rendevano confortevole. Per molto tempo è stato anche l’unico modo per tenersi informati sulle ultime uscite, le novità, per recuperare gli arretrati, piccole perle perse per strada, per fare scoperte entusiasmanti. Adesso del plus che puó offrire una fumetteria rispetto a ció che è possibile trovare e comprare comodamente on line, spesso dalle stesse case editrici, resta la possibilità di aggregazione, di conoscere magari di persona gli autori, e qualcuno che sappia consigliarti, che porti alla tua attenzione qualcosa che non noteresti, ma che potrebbe piacerti. O forse no, ma potrebbe colpirti. Ora, non tutte le fumetterie offrono questo plus. Alcune lo fanno, ma molte altre no. Neanche tutte le librerie, se per questo. Spesso trovi gente che vende libri o fumetti come se battessero cassa all’ipermercato. Spesso se chiedi non sanno bene neanche di cosa parli. Spesso devi aspettare mesi per avere un volume che da solo riusciresti a procurarti più rapidamente. Spesso hanno la cortesia di un prosciutto stagionato. Mi affido a professionisti quando fanno il loro lavoro meglio di quel che farei io. Ma se vado da un idraulico non mi aspetto passione per il proprio lavoro, mi accontento dell’efficienza. In fumetteria o in libreria invece, mi spiace, mi aspetto passione, empatia. Anche il minimo sindacale. Ma me l’aspetto. Perchè chi ama andarci è un appassionato, un sognatore, un bulimico affamato di storie e di bellezza. Se quindi le fumetterie e le librerie sono capaci di creare ancora l’attesa, un mondo confortevole nel quale rintanarsi e condividere, un luogo di scoperta e curiosità, continuo e continueró a entrarci. Se devo semplicemente prendere un volume dallo scaffale, pagare e andarmene, con un semplice click risolvo la questione. E non ci vedo nulla di male, nulla da dover giustificare. Il tempo libero è poco e prezioso. Ogni volta che lo uso vorrei ne valesse la pena.
Post molto interessante e ricco di profonde verità!
“Se la smetti di domandarti “Come posso spendere di meno?” e cominci a chiederti “Come posso guadagnare di più?” scoprirai di aver cambiato marcia da “crisi” a “ripresa”.”
Questa frase oltre che per i lettori vale soprattutto per le fumetterie.
Il mercato cambia ed è compito di noi negozianti rimboccarsi le maniche e cambiare con esso.
I clienti hanno meno soldi?
Dobbiamo migliorare noi nella vendita, essere più convincenti, conoscere i clienti, coltivarli, infondo noi siamo lì proprio per vendere.
Il reso? Bhe il reso è il pugnale che sta lentamente infilzando ed uccidendo l’editoria libraria classica. Come può essere sano un mercato dove ad effetto revolver ad un editore può tornare indietro la merce dopo una quantità di tempo imbarazzante?
Se c’è ben venga, trovo che abbia senso soprattutto sui nuovi prodotti, sui così detti numeri uno o su prodotti emergenti nel nostro mercato. Ma il reso su tutto è una mera illusione.
Il problema dell’invenduto? Bhe il negoziante è lì per evitare questo problema. L’invenduto da peso può divenire risorsa. Ci sono mille canali per un negozio, oggi più che in passato per far ruotare il proprio magazzino: il proprio sito internet di e-commerce, ebay, amazon. Nostro compito è cercare sempre nuovi clienti, proporsi a nuovi pubblici, dai social network alla vetrina del negozio le possibilità sono tante.
Basta rimboccarsi le maniche.
Lavorare solo sull’ordinato? Un suicidio, nel senso: come può crescere una realtà così? Ribadisco siamo lì per vendere, per rischiare e proporre “Aama” al signore che compra Historica che ha perso in edicola come al ragazzino che legge super eroi marvel. Questa tipologia di clienti da sola non l’avrebbe mai ordinato “Aama”.
Gli sconti?
Anche qui basta mettersi con carta e penna e progettare.
Studiare la grande distribuzione, chiedersi il perché il cliente si rivolga a loro e non a noi.
Credo che in molti offrano come noi lo sconto sulle novità, la possibilità di avere una tessera per accumulare punti oltre al classico servizio di “casella”.
I distributori?
E qui vengono le note dolenti.
Si dice il peccato ma non il peccatore. Dal distributore in questione “Vincent” non risulta a catalogo… come altri prodotti.
Di “E la chiamano estate” ne avremmo vendute decine di copie in più se solo fosse tornato con più celerità.
Già in passato avevamo segnalato questi disservizi e voi siete stati gentilissimi e veloci a risolverli. Aspettati a breve un’altra nostra e-mail con le segnalazioni.
I prezzi dei fumetti?
Sono tra i più bassi d’Europa, ci si può lamentare di tutto ma non di quello.
La crisi?
C’è. E’ innegabile.
Ma le crisi sono sempre occasioni.
Si diversifica e si punta a nuovi target magari utilizzando canali mai provati prima.
Grazie per l’occasione di confronto
Ilaria
Comics Corner
Genova
Tempo fa vivevo a Parma e compravo tutto da una fumetteria fantastica che aveva tutto e di più, qualsiasi cosa un lettore desiderasse lo aveva, non mancava niente.
Oggi vivo in un piccolo paese di provincia e purtroppo l’unica libreria del paese (mondadori) vende solo ed esclusivamente fumetti per bambini anzi neonati… Acquistare online che sia amazon o che sia il vostro sito per me è super utile. Nell’ultimo anno ho preso quasi tutti i vostri titoli, recuperato solo qualche mese fa tutti i volumi di SAGA in un colpo solo, la limited edition di FERMO e tutta la collezione di città viste dall’alto, comprese le spillette di OGNI PICCOLO PEZZO.
Comunque siete forti, siete i numeri 1, avete tutta la mia stima, siete gli unici che stanno puntando sul digitale a prezzi accettabili.
Continuate così. ma con calma, altrimenti nei prossimi anni spenderò un patrimonio.
Io acquisto quasi solo online.
Ogni 6-7 libri, uno mi viene gratis…
Il 15% conta, e conta tanto.
Ora voglio proprio vedere chi potrà negare che così facendo, spendo meno ED ottengo di più.