Verrà la crisi e avrà i tuoi occhi
- 29 Aprile 2014
- 10 Commenti
Io mi alzo alle sette del mattino. Percorro i duecento metri fino al mio ufficio e ci resto fino alle diciotto. Dopo cena rileggo le bozze che vanno in stampa il giorno successivo. Solitamente, spengo la luce verso l’una. Sette giorni a settimana, tranne quando mi costringono a osservare le feste comandate. Ogni anno percorro circa due volte la circonferenza del pianeta per cercare nuove possibilità di sviluppo per la mia attività. Questa è la mia vita. Ne vado fiero. È però anche la sola cosa che so fare a questo livello e la sola che vorrei fare per il resto dei miei giorni.
Il 30 marzo abbiamo convocato una riunione a Milano, nella nostra redazione, per parlare con i gestori delle fumetterie dei problemi legati alla distribuzione, alla comunicazione con gli editori, all’approvvigionamento dei titoli. La riunione era indetta da tre editori (BAO, SaldaPress, Kleiner Flug) e sono intervenute venticinque fumetterie. Un libraio ha preso l’aereo da Cagliari, un altro il treno da Caserta. È stata un’esperienza formativa, complessa, gratificante. Ci ha dato molti spunti per migliorare.
Avevamo promesso ai librai che per ragioni logistiche non potevano partecipare che avremmo rifatto l’esperienza durante il Napoli Comicon. Con l’aiuto dell’organizzazione ci siamo procurati una sala riunioni in un hotel nei pressi della fiera, convocando la riunione alle otto del mattino, per consentire a chi fosse presente come espositore di non rubare tempo al proprio stand e allo stesso tempo di intervenire al nostro incontro.
Ho personalmente spedito l’invito a 357 indirizzi mail (nessuno è rimbalzato, tutti sono andati a buon fine). E in cinque giorni ho ricevuto due adesioni. Una dal libraio di Caserta che era già venuto alla riunione di Milano.
Ovviamente la riunione non si farà.
Vorrei dire a chi non si è preso la briga di aprire quella mail, o di rispondere, o di prendere in considerazione di dedicarci due ore per capire come migliorare l’attività che dà loro da vivere che noi facciamo ricerca, innovazione, marketing intelligente, bei libri, credito a chi fa difficoltà a pagare le fatture, e perfino buon viso a cattivo gioco, ma che se le entità che fanno da tramite tra noi e i lettori non si impegnano a veicolare il nostro entusiasmo non è detto che potremo continuare per sempre a lavorare a questi livelli.
Quando sarete pronti a rimboccarvi le maniche e a parlare di come migliorare le cose, sapete dove trovarci.
10 commenti su “Verrà la crisi e avrà i tuoi occhi”
E voi continuate a insistere sul mercato delle librerie generaliste. A parte rare ed encomiabili eccezioni le fumetterie sono postacci gestiti senza criterio e intelligenza. Più che luoghi adatti a diffondere e far amare il fumetto sembrano piccoli ghetti attorno ai quali gravitano sempre le stesse figure (spesso incastrate nelle loro rassicuranti letture, del tutto insensibili al nuovo).
Persone che neppure si sforzano di migliorare le condizioni del proprio settore e poi piangono la mancanza di lettori/clienti non meritano alcuna considerazione.
Ho l’impressione che il problema sia, oltre alla questione della fumetteria come piccolo mondo e che questo mondo sia anche “antico”. Cioè c’è una grande paura di cambiare, “se compro dagli editori il distributore si arrabbia”, etc… invece proprio il fatto che non c’è rottura, proprio il fatto che alla fine tutti gli editori rimangono inchiodati tra i tre distributori genera un blocco totale. La vera solzuione è 4-5 editori di media grandezza che si associano e formano il loro distributore. Ci vuole poco. è il mondo cambierebbe.
A dire il vero nello scenario che prefiguri tu il più grosso dei 4-5- editori comincerebbe a influenzare le dinamiche distributive come succede per i marchi editoriali legati ai distributori esistenti, Andrea. Sarebbe quasi inevitabile. Serve un’entità distributiva indipendente, una che non si faccia tentare dalla pazza idea di fare anche l’editore.
Concordo appieno.
E serve che, i distributori che già esistano, si facciano VERA concorrenza…
L’idea dei signori della Bao è sicuramente encomiabile e da (piccolissimo) libraio dico che mi dispiace davvero che queste occasioni vadano perse…
Secondo me i problemi sono a tutti i livelli, anche noi delle fumetterie abbiamo le nostre colpe e negarlo non è onesto…
Detto questo, io vedo troppo sfilacciamento tra editori, distributori, fumetterie (e clienti): servirebbe più comunicazione e soprattutto più “maturità” professionale. A volte sapere percentuali o dati di vendita (o di scontistiche), cose secondo me normalissime, è più difficile che andare su Urano…
Con le distribuzioni librarie (che macinano numeri ben più alti) queste “tarantelle” neanche se le sognano…
Forse, prima di prendersela con la distribuzione (che non ha mai funzionato seriamente in Italia), sarebbe il caso di interrogarsi sulla reale vendibilità di certi prodotti (come i vostri) e prendere cognizione del fatto che i lettori di comics oggi in Italia sono un quarto di quelli di venti anni fa. E poi con una Panini che ha in mano il 95% del mercato dei comics, che senso ha la presenza di tanti editori che devono spartirsi il restante 5%? Che il circuito distributivo fondato sulle fumetterie (e che ha permesso il sorgere di tanti pseudo-editori) prima o poi fallisse era cosa nota anche dieci anni fa.
Ma noi non ce la stiamo prendendo con nessuno. Vogliamo migliorare le cose. E i nostri titoli vendono bene, grazie. 🙂
L’aspetto da migliorare, come evidenziato in altri commenti, è quello della professionalità. Non si può andare avanti nominando direttori editoriali gente presa dai forum senza alcuna esperienza (vera) nel mondo dell’editoria, così come non si può mettere tutto il business in mano a dei fanzinari. Non mi riferisco a voi, ma al mondo del fumetto in generale. Dov’è la professionalità oggi nel mondo dei fumetti italiani? Io penso che non sia difficile rispondere a questa domanda, visto che la risposta la conosciamo tutti. La professionalità costa e i professionisti veri costano molto di più delle magre entrate di un volume, che ha venduto, si e no, 300 copie.