In viaggio con BAO: Febbraio – Giappone
- 28 Febbraio 2019
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Una delle cose più belle che succede in questo lavoro è il dover andare a trovare gli autori. Tanto nel senso di andare a fare visita a quelli che già conosciamo, quanto in quello di andare a cercarne di nuovi.
Questo mese siamo venuti in Giappone, per fare precisamente questo.
Visto che il viaggio è lungo, abbiamo pensato di unire davvero più cose che potevamo, e abbiamo cominciato dal solo mangaka che abbiamo finora ospitato in Italia, il maestro Eldo Yoshimizu. Abbiamo avuto fortuna, perché era prossimo alla partenza per l’Europa, dato che doveva curare l’allestimento di una installazione artistica da lui realizzata alla stazione ferroviaria di Poitiers, in Francia.
Ha però trovato il tempo di farci vedere il suo studio, nella cittadina di Chigasaki, e di portarci a mangiare in un locale di yakitori che ci è rimasto nel cuore (soprattutto per gli spiedini di fegato e di, appunto… cuore!).
Poi siamo andati al Comitia. In Giappone non ci sono fiere simili a quelle europee: di solito si tratta di manifestazioni fatte per la promozione e la vendita dei dōjinshi, ovvero pubblicazioni autoprodotte.
Al più grande e famoso Comiket possono essere sia originali che basati su personaggi famosi dei fumetti e dell’animazione (che in Giappone sono permessi perché sono considerati “omaggi” e non plagio), mentre Comitia, che si tiene diverse volte l’anno sia a Tokyo che in altre città giapponesi, si vendono solo dōjinshi originali. L’atmosfera è festosa e serena, e se non fate caso alla colonna sonora di Dirty Dancing vi parrà anche molto tipicamente giapponese:
Un altro aspetto importante di queste manifestazioni è che in Giappone non è facile proporsi come autori alle Case editrici, che spesso hanno momenti settimanali di project review in redazione, per i quali occorre prenotarsi e andare da loro, e in questi momenti fieristici avvengono delle sessioni di presentazione dei progetti che sono tra i pochi, efficaci strumenti di contatto tra i giovani talenti e i colossi editoriali.
Non sazi di questa esperienza, che ci ha portato a contatto con autori dediti solo a illustrazioni e altri con ambizioni più schiettamente narrative (quelli che ci interessavano di più), ci siamo recati nel quartiere di Jinbōchō, storicamente zeppo di librerie, testimonianza viva dell’intensissimo amore dei giapponesi per la carta stampata e la cultura.
Dopo un ottimo ramen in un locale che permetteva la lettura di manga agli avventori (una cosa che ci ha francamente scaldato il cuore),
siamo andati al nostro appuntamento con uno degli editori più grossi del paese (e del mondo), Shogakukan, con cui già lavoriamo.
Questa commistione di un sistema editoriale radicato e potentissimo (che a quanto pare anche qui sente qualche scricchiolio di crisi, ma partendo da numeri enormemente più grandi di quelli europei), e di fruizione diffusa della cultura e del Fumetto (spiando gli schermi di chi, in metropolitana o sul treno, non abbia in mano un libro o un manga, spessissimo si scopre che stanno leggendo proprio un romanzo o un manga. Sto scrivendo queste righe su un treno Shinkansen tra Osaka e Tokyo, e tra il mio posto e la toilette ci sono almeno quattro persone che stanno leggendo fumetti) costituisce un fenomeno probabilmente unico al mondo, che fa sì che l’influenza del Fumetto sia visibile praticamente ovunque, anche negli aspetti più semplici della vita quotidiana.
Nelle nostre conversazioni con interlocutori editoriali giapponesi ci è spesso successo di sentirci dire “Non so se questa cosa sia adatta al vostro pubblico”, in merito a specifici aspetti della cultura e della società. Eppure stando qui ci si rende conto abbastanza rapidamente di come, nonostante le profondissime differenze culturali, non sia difficile fare paragoni e paralleli, mettersi nei panni dei giapponesi, e di come questo non faccia che allargare gli orizzonti personali di chi, per esempio, è abituato a viaggiare in paesi che hanno una cultura non troppo dissimile dalla propria. Ecco perché questo viaggio è stato di grandissima ispirazione, per i titoli da proporre in futuro nella nostra neonata linea Aiken (quella che debutterà a Napoli Comicon 2019) dedicata al manga contemporaneo. Costruire ponti tra le culture è una missione estremamente stimolante, che BAO da sempre abbraccia entusiasticamente.
E che ci porta a fare migliaia di chilometri per portare un po’ di noi in luoghi che desideriamo che ci cambino. Come sa fare un buon libro. Anche quando è a fumetti.