15 commenti su “Carta vetrata – Un umile consiglio per scrivere le storie

  • Post molto interessante. Rielabora concetti piuttosto noti – conflitto, sospensione dell’incredulità, tema – in chiave diversa, se vogliamo più “fresca”. Ed è bello che si spenda del tempo per suggerire a potenziali autori gli strumenti da utilizzare (anche se io aggiungerei: fate un corso serio, che il “mestiere” richiede basi solide!). Peccato solo che poi uno si sbatte per mesi per presentare storia e disegni e la risposta è: “da quanto abbiamo visto non ci interessa”. Così, laconico, senza un minimo di spiegazione – anche due parole in croce – che possa aiutare a capire gli errori commessi. Vabbè, non si può avere tutto nella vita, no? W Bao che continua a pubblicare bei fumetti!

    Rispondi
    • Sai, non so se tu ti riferisca a qualcosa che hai mandato a noi, ma tieni presente che una Casa editrice non è una scuola, e ha come fine ultimo pubblicare i libri. Se in un lavoro valutato non si ravvisano le qualità che di solito quell’editore cerca, spendere del tempo per spiegare le motivazioni è antieconomico. Noi riceviamo cinquanta proposte a settimana. Se avessimo più persone deputate alla valutazione la qualità del giudizio scenderebbe. E’ un processo di trial and error, e come tale va preso: mai abbattersi, se si crede nel proprio valore riprovare, con un’altra storia. 🙂

      Rispondi
  • Tutto giusto e condivisibile. La casa editrice non è una scuola…. poi però la casa editrice scrive un post – ripeto apprezzabilissimo – di tipo “didattico” (o sbaglio?) quindi uno si domanda: ma se trovano il tempo di darci delle dritte per presentare progetti, allora, magari possono pure trovarlo per due righe di spiegazione su una bocciatura (del tutto legittima, ci mancherebbe). Questo fuor di polemica e a prescindere dal mio caso personale, perché se è verissimo che è un processo “trial and error” è vero pure – e l’esperienza me lo ha confermato – che a volte basta una dritta per indirizzare un autore sulla strada giusta.

    Rispondi
    • Ti assicuro che in realtà è vero il contrario: mi prendo il tempo per questo accenno di didattica PROPRIO perché non lo abbiamo per farlo caso per caso. Grazie comunque delle belle parole e delle critiche costruttive!

      Rispondi
  • Ciao Michele! Nell’articolo citi “Aspetti del Romanzo” di Forster. Parer mio, penso che “Story” di Robert McKee sia il manuale di narrazione migliore sulla piazza. Poi magari dipende dal tipo di approccio che ogni persona ha riguardo all’argomento.
    Bell’articolo comunque 😀

    Rispondi
    • Story è molto legato al linguaggio narrativo del cinema, è un libro che abbiamo tutti ma che trovo difficile adattare agli esempi che mi servono nello specifico del lavoro che faccio. Forster scrive solamente sul romanzo. Ogni strumento ha utilità specifiche. Grazie!

      Rispondi
  • Ho appena girato questo post ai miei colleghi di “improvvisazione teatrale”. Un mondo che, secondo me solo in apparenza distante, ha tantissime caratteristiche in comune con questa parte di fumetto (mi riferisco a quell’urgenza di raccontare una storia che abbia attrito).
    Grazie!

    Rispondi
  • Salve,
    bel post, come il precendente, e davvero interessante perchè accosta il tecnico e la narrazione , predendo come spunto la realtà e la “fisica” essendo io un ingegnere, l’ho trovato molto stimolante. E per me molto chiaro. 😀

    (Non vorrei fare il puntoglioso, ma , vado a memoria, le leggi di Coulomb non sono sull’attrito ma sull’intensità della forza che esercitano le due cariche elletriche degli atomi [non ricordo se solo dell’elettrone]. Questo però non inficia sulla qualità, alta, del post).

    Saluti
    Giulio

    Rispondi
    • Grazie!
      Stando alle mie fonti Coulomb ha “legiferato” anche sull’attrito, benché le leggi sulla carica elettrica siano più importanti ai fini della sua biografia. Sai di avere inferto uno schiaffo morale ai fisici, vero, perché un ingegnere ha difeso le loro leggi? 🙂 (Sono figlio di ingegnere!)

      Rispondi
      • Prego. E non ci avevo pensato di aver difeso le loro leggi… Si arrabbieranno, i fisici? 😉
        Sono andato a memoria su qualche ricordo di Fisica 2, quindi se ci fosse qualche fisico tra i lettori e in ascolto, che possa darci una mano…
        Ecco da dove venivano gli approcci tecnici e con molti numeri dei post: un buon sangue non mente . (se posso permettermi, tipo di ingegnere: meccanico, elettronico , ecc ?)
        Ciao & buon lavoro
        Giulio

        Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Puoi usare questi tag ed attributi HTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Buone feste! Leggete tanti fumetti! Ignora