5 commenti su “Esterofilia portami via (ovvero: gli americani hanno i nostri stessi problemi, ma loro hanno voglia di risolverli)

  • In bocca al lupo, il lavoro che fate vi ripagherà (se non in soldi almeno in dignità, e in Italia è tanto… poi si vedrà, ma il pubblico intelligente esiste, in tutto il mondo: siate positivi!).

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  • Qualche commento, da cliente BAO e appassionato di fumetti.
    I numeri di Lucca e del Comic-Con sono sempre meno legati ai fumetti, basta vedere l’ottimo documentario Comic-Con Episode IV ( http://www.imdb.com/title/tt1605782/ ) , già di qualche anno fa.
    Se Lucca scorporasse i Comics dai Games e dal Cosplay, secondo me i numeri rifletterebbero la contrazione del mercato, ma è una mia ipotesi. Similmente, a San Diego, trenta ore di file si fanno per la Hall H, non per gli stand dei fumetti.

    Giro sempre per librerie americane quando vado in USA e certamente i settori dedicati ai fumetti sono più estesi e curati che da noi, dove solo di recente si sta superando l’equazione fumetti=letteratura di serie B. La differenza che salta all’occhio è che da noi tutto ciò che non sia narrativa tradizionale o trend del momento (tipo i libri di cucina da noi) non venga trattato con pari dignità e attenzione nelle grandi catene (diciamo quelle paragonabili a Barnes & Nobles) e relegato nel fondo della libreria, mentre da loro c’è maggior equilibrio e si riesce a muoversi meglio tra le varie sezioni, persino ad essere attratti da settori diversi dai propri gusti. Tanto per riprendere la foto che avete messo, i LEGO da Barnes & Nobles hanno un loro settore specifico, mentre da Feltrinelli sono solitamente ammucchiati in un angolo tra un settore e l’altro, con poca scelta e poca cura, chiaramente per sfruttare un trend ma senza l’obiettivo di puntarci. Più o meno come i fumetti fino a un paio di anni fa.

    Come se il comportamento fosse sempre “reattivo” e mai “proattivo” nei confronti della proposta commerciale.

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  • longinous dice:

    Facessero LuccaComics in un periodo meno stronzo e statisticamente meno soggetto a diluvi catastrofici dovrebbero raddoppiare i padiglioni…

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  • un post alquanto interessante. Mhhh… classifiche di vendite, per dare un consiglio velato agli acquisti… giornate tematiche per portare le persone… Tutto molto bello. Le fumetterie dovrebbero a tutti gli effetti diventare una “specie di canale televisivo” con una programmazione da proporre ai propri clienti, con special, focus, approfondimenti, incontri… basterebbe un baratto compiacente se non si hanno gli spazi… ripeto… tutto molto molto interessante! Ma siamo davvero sicuri che “alle fumetterie interessi” organizzarsi in questo modo?

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