“Se” – Seconda puntata
- 12 Maggio 2014
- 7 Commenti
Se non lo vesti con una grafica dignitosa, resterà sullo scaffale.
Se non fai solo i libri bellissimi*, creerai diffidenza nel lettore.
Se non sai convincere i librai a credere in te, puoi fare a meno di stampare.
Se non lavori incisivamente sulla fluidità della distribuzione, tutto il lavoro a monte è inutile e tutto quello a valle non sarà efficace.
Se bastassero i soldi per lavorare bene non avresti neanche questa scusa per il pessimo lavoro che fai.
Se la gente leggesse di più dovresti comunque lottare per attirare la loro attenzione su ciò che fai. (Vedi primo punto.)
Se non cerchiamo lettori in luoghi nuovi, ci saranno sempre meno lettori.
Se parliamo solo a chi sa già di cosa parliamo, non troveremo nuovi lettori.
Se miri in basso, colpirai ancora più in basso. Legge della fisica.
Se smetti di crederci, per favore smetti di fare questo lavoro. I soli zombie che fanno bene al fumetto sono questi.
* I libri bellissimi non sono un arbitrio. Sono quelli così significativi che chi li legge si sente in dovere di consigliarli agli amici e che hanno successo proprio per questo motivo.
7 commenti su ““Se” – Seconda puntata”
Mi permetto una piccola aggiunta:
Se non cerchiamo lettori (e autori) in luoghi nuovi, ci saranno sempre meno lettori (e autori)…
Guarda, nuovi autori ce ne saranno sempre troppi.
beh, come risposta da parte di un editore un pochino preoccupa: come dire “tanto al chilo”…
Secondo me, la prima forma di rispetto verso il lettore – e per ampliarne il numero – è proprio l’assidua ricerca di nuovi autori “meritevoli” di pubblicazione, ma tanto se sono “troppi”, il problema non si pone!
Non mi mettere parole in bocca, soprattutto se non si capisce cosa vuoi dire. Dubito che la crisi dell’editoria sia dovuta alla scarsa offerta di nuovi autori. Semmai, troppe persone si credono all’altezza di raccontare, e non lo sono. La sana autocritica è necessaria. Ti rispondo in maniera netta, ma ti prego di credere non sprezzante, perché lo scopo di questo blog è dissipare luoghi comuni. Questo ne è uno.
Concordo: ci sono troppe persone che si credono all’altezza di raccontare, ma questo non vuol dire che ci sono “troppi autori”! Secondo me, infatti, “Autore” – con la “A” maiuscola, è una persona che ha dedicato la sua vita al racconto, che per essere all’altezza del compito – come dici giustamente – ha studiato, sgobbato, fatto la gavetta e, alla fine, raggiunto la preparazione necessaria per fare questo “mestiere”. E di questi, te lo assicuro, non ce n’è tanti, al contrario! Certo, bisogna saperli scovare con pazienza, perché anche per fare l’editor ci vuole preparazione e anche di “presunti editor” ce n’è troppi… Stavolta spero di essere stato chiaro perché non ho – e non avevo – alcuna intenzione di fare polemica.
La mia e nostra ricerca è costante, te l’assicuriamo. Sottoscrivo quel che dici, a ogni modo.
Ne sono sicuro, per questo la prima risposta mi era sembrata strana, ma è chiaro che si è trattato di un reciproco fraintendimento. Il vostro lavoro è prezioso perché al di là di autori/lettori c’è sicuramente bisogno di bei fumetti!