Nel febbraio del 2000 usciva in edicola il centosessantunesimo albo di Dylan Dog. Lo disegnava Nicola Mari, per la prima volta alle prese con uno stile grafico che sarebbe rapidamente evoluto nel segno per il quale ora il disegnatore ferrarese è famoso in tutto il mondo. Quello che nessuno sapeva però era che Mari aveva disegnato le prime ottanta tavole della storia di Tiziano Sclavi in uno stile completamente diverso, così tetro, così crepuscolare, così materico e sporco da indurre lo stesso artista a chiedere di poter ricominciare, per timore di non essere capito dai lettori. Ora BAO Publishing ripubblica la versione ufficiale della storia, con una copertina inedita di Nicola Mari e una ricca sezione in appendice con la comparazione tra le vignette che furono originariamente stampate e quelle mai viste, direttamente dagli archivi della Bonelli e dell’artista stesso. Un codice QR in fondo al volume permette di scaricare tutte le pagine della versione scartata accanto alla sceneggiatura di Sclavi, per un’affascinante lettura parallela del testo originale e della prima interpretazione grafica che ne fu data. Imperdibile.
Disponibile anche in versione Variant, con una copertina di Angelo Stano.